mercoledì 30 settembre 2009

Carne da macello.

E' finita la settimana della moda a Milano e finalmente sono finite tutte le inutili discussioni su tematiche di moda come l'anoressia.
Non che non se ne debba parlare, sia ben inteso, ma l'argomento dovrebbe essere trattato nelle sedi adatte e dalle persone competenti, non da qualsiasi madrina di una qualsiasi trasmissione decerebrante.
Ma non è di questo che voglio parlare oggi.
Voglio porre la vostra attenzione su come sono considerate le modelle nel settore.
Carne da macello.
Non sei un essere pensante.
Sei solo la mia bambola oggi.
Non importa quello che pensi.
Fai quello che dico io.

Qualche esempio?
Presto detto.








Ecco fatto.

Vi traduco la sequenza fotografica?

Dato che lo scenografo ha immaginato ("Dio che idea che ho avuto!!!") una passerella liscissima e in un materassino semi morbido di plastica ("Ma si scivola.." - "Tesoro, non me ne frega niente se scivoli, se non sei capace di camminare con i tacchi non sei adatta a questo lavoro e per quanto mi riguarda te ne puoi anche andare, chiaro?"), le malcapitate si sono trovare a giocarsi le articolazioni delle caviglie-ginocchia-bacino in una camminata che ricorda il passo incerto dei bovini scendendo dai camion più che una sfilata con modelle. ("La scarpa mi è enorme.. mi balla il piede...rischio di prendere una storta..." - "Tieni... prendi questo... riempi le scarpe così non ti balla più... Jhonny.. tesoro.. prendi il nome di questa stronza... non la voglio più vedere.. finita la sfilata me la dovete togliere immediatamente di torno...'sta cretina incapace...").

Carne da macello.

Idealizzate all'esterno e mercificate all'interno.