giovedì 5 giugno 2008

Intervista

Tutte le mie fotografie nascono dal tentativo di emulare altri grandi fotografi.
Qualcuno si scandalizza perché dico che cerco di copiare gli altri?
Forse i grandi chef non usano spaghetti e pomodoro (come tanti prima di loro) per fare un bel piatto di pasta, aggiungendovi poi ciò che il loro istinto e la loro arte suggerisce?
Ebbene, così faccio io.
Tutti i grandi del passato si sono appoggiati "sulle spalle dei giganti", partendo da dove sono arrivati i loro predecessori e ponendo quel punto come inizio del loro percorso.
Tramite la fotografia cerco di creare un'emozione, che non necessariamente deve essere di ammirazione platonica.

Avendo come soggetto preferito l'essere femminile, può capitare di realizzare degli scatti dove ci sia armonia della forma e nulla di più, (come le foto sfocate allegate) o magari un più classico, ma sempre gradito dal pubblico, scatto da calendario, dove curve, seni, glutei e guardi ammiccanti la fanno assolutamente da padroni.
Spesso sento parlare di "nudo artistico", ma la foto che segue non è altro che un pezzo di carne buttato su un fondale di carta e illuminato in modo da nascondere il più.
Quella è arte?
Prima di usare termini impropri facciamo un salto sui siti dei grandi come Andreas Bitesnich o Robert Mapplethorpe.
Immagini forti, anche shoccanti ma mai volgari o di cattivo gusto.
Ormai siamo poco abituati a vedere l'armonia del corpo umano, distratti dal continuo bombardamento pornografico e questo ci porta a paradossali comportamenti che ci fanno provar fastidio o imbarazzo nel vedere una giovane madre allattare, mentre siamo a nostro agio andando al Mi-Sex.
Tutto questo per dire che nelle foto che realizzo cerco sempre di tirar fuori dalla mia modella quella parte di sensualità nascosta che viene soffocata dal pudore, ma rifiutandomi, per principio e per incapacità nel fare altrimenti, di cadere nella banale e scontata volgarità.
Questo, ovviamente, per quanto riguarda le immagini glamour.
Alla moda, invece, mi stò avvicinando con una certa cautela, cercando di non cadere nell'equazione "strano=fashion".
Spesso capita di vedere, su certi free-press come anche su pubblicazioni da 20 euro a numero, editoriali basati sulla cazzata.
Si, proprio sulla cazzata.
Ricordo ancora un servizio basato su un tizio, un ragazzo magro con i capelli lunghi e apparentemente anche poco puliti, con un rossetto sbavato sulle labbra e un collant....
Null'altro.
Ora, cosa ci sarà di "fashion" in un uomo nudo con il sesso insaccato in un collant e la faccia pasticciata di rosso, io non lo so...
A volte c'è un certo timore nell'uscire dal gruppo e mostrare un'idea divergente.
Io amo il Fantozzi che urla "...per me la corazzata Potëmkin è una cagata pazzesca!", perché in questo mi ci ritrovo completamente!
Oggi vanno di moda cazzi insaccati e modelle vestite da baldracche rotolate per terra in una discarica?
Ok, io aspetto il prossimo giro.

Progetti per il futuro?
Diventare ricco e famoso.
A tempo perso potrei anche salvare il pianeta e fare una partita a scacchi con Dio.
Come progetti a più breve termine ho quello di definire meglio la mia posizione nel ricchissimo (in termini numerici) panorama della fotografia italiana e, appena possibile e se ci saranno le condizioni, valutare seriamente la possibilità di fare un salto "oltre oceano": sono stato l'anno scorso a Los Angeles per lavoro e mi sono innamorato di quel mondo.
A brevissimo, invece, sarò su un'isoletta delle Maldive dove passerò dieci giorni a lavorare con la produzione di Sports Illustrated. Se ne avrò la possibilità (internet lì è un po' una speranza...) aggiornerò il mio blog quotidianamente.

Molti miei amici e conoscenti credono che passare la vita tra modelle e viaggi nei posti più belli del mondo sia come essere in vacanza perenne.
Sbagliato, e vi spiego il motivo.
1_ se ora sono su un'isola tropicale in mezzo a modelle spaziali è perché ho passato anni senza guardare l'orologio o il calendario e lavorando continuamente, giorno e notte, anche di domenica e Natale.

2_ tranne una modella in particolare (che a detta di tutti e tutte è davvero un'opera del dio Eros in persona), tutte le altre mi sono assolutamente indifferenti dal punto di vista "maschile", considerandole semplicemente delle persone che prestano la loro opera per la realizzazione della fotografia, nulla di diverso da stylist e make-up artist.

3_ avrò partecipato forse due volte a feste di agenzie di modelle e solo perché dovevo fare due chiacchiere con qualche persona dell'agenzia stessa.

4_ le mie vacanze le vivo all'avventura, organizzandone forse il 20%. Nel lavoro devo avere sotto controllo il 100% perché non può esserci alcuna sbavatura o errore, pena perdita del cliente. Questo, ovviamente, fa sì che alla fine dell'anno lo stress accumulato sia pari al deficit nazionale.

A volte la fatica si sente e quando si sente non fa sconti.
Viene voglia di mollare tutto per un po' e scappare in vacanza per qualche mese.
Fortunatamente ho un motivo in più che non la "semplice" ricerca del miglioramento continuo, a farmi resistere e andare avanti: si chiama Gloria, ed è a lei che dedico tutte le mie fatiche e i miei successi.

In conclusione, può un folle giungere al livello di fotografo ammirato e desiderato dalle maggiori redazioni di moda del mondo?
La soluzione a tra qualche anno. :o)

Maldive in avvicinamento...

La partenza è stata anticipata al 15 a causa dei terremoti in Cina.
Cosa centra non lo so, ma è risaputo che quanto una farfalla batte le ali a Pechino succede un casino in California, quindi probabilmente la suddetta farfalla è andata a Los Angeles per parcondicio e ha sbattacchiato un pò le ali, ribaltando mezzo oriente.
Per evitare che la bastarda decida di spostarsi ancora e creare altri casini in giro per il mondo, la produzione di Sports Illustrated ha pensato bene di anticipare di una settimana, quindi partirò il 15 e tornerò il 26 giugno.
Cercherò, per quanto possibile, di aggiornare il blog anche da là (connessione internet mooolto lenta sulle isolette), quindi non mancate e seguite gli aggiornamenti.